27 dic 2011

Elezioni amministrative astigiane 2012

Al lamento di una improbabile sospensione della democrazia
parlamentare, prontamente rintuzzato dal Presidente della Repubblica,
il centrosinistra risponde concretamente con più partecipazione
democratica, invitando i cittadini di Asti alle primarie del 22
gennaio prossimo, per scegliere il candidato sindaco della Città nelle
elezioni che si terranno nella primavera del 2012.
I concorrenti alle elezioni primarie sono Fabrizio Brignolo indicato
dal Partito Democratico, Anna Bosia dalla lista Uniti per Asti,
Alberto Pasta dall'IdV, Massimo Campaner da SEL.
Al voto possono partecipare tutti i cittadini in possesso della
tessera elettorale. La dislocazione dei seggi in cui si voterà sarà
comunicata in tempo utile.
La persona che otterrà il maggior numero di voti sarà il candidato
sindaco di Asti per la coalizione di centrosinistra.
Da tempo i concorrenti si confrontano con i cittadini sui problemi
della città, le possibili soluzioni e le relative priorità.
Con il voto alle primarie i cittadini influiscono direttamente sulla
scelta del candidato e sulla formazione del programma con il quale
egli si presenterà per essere eletto sindaco.
Le primarie non sono obbligatorie, perciò i partiti e/o le coalizioni
che le scelgono avvicinano la politica ai cittadini affinché alle
decisioni che riguardano tutti possano partecipare quanti lo desiderano.
Queste primarie hanno poi un'importanza particolare perché il Comune
avrà parte non da poco nell'equa distribuzione del peso della crisi in
corso e sui passi da compiere perché la ripresa si basi sul lavoro e
sull'economia, con al centro la qualità della vita delle persone, la
salubrità e la sicurezza del territorio e dell'ambiente, la tutela
dell'agricoltura, la cultura, il sapere e il saper fare. Con la
finanza che amministri i proventi frutto del lavoro di tutti, a
sostegno di iniziative serie e congruenti.
Andare a votare rafforza questi principi e contribuisce alla loro
affermazione.

22 dic 2011

Respiro del Mondo

Diciamocela tutta. Dalla crisi se ne esce solo in avanti con più qualità. E per e con questa lavorare e fare più Pil per vivere meglio, pagare man mano i debiti, diminuire le differenze tra chi ha molto e chi ha poco, praticare stili di vita più sobrii. Dare tutti il meglio e riconoscerselo.

Nessun esperto sa, o può o vuole dire di più. Ma ciascuno di noi nel suo piccolo sa cosa serve fare o non fare per raggiungere l’obiettivo e trarre da questa esperienza una ulteriore lezione; utilizzandola per fare un passo avanti nel modo di vivere personale e collettivo.

Alcuni esempi.

-       Fare in modo che ogni persona possa dare quello che sa e ricevere quanto le occorre per vivere dignitosamente;

-       Prestarsi solidarietà e aiuto reciproco perché ognuno possa esprimere il meglio di sé;

-       La fiducia tra persone è utile per intrattenere rapporti sani, duraturi, efficaci, soddisfacenti; essa va curata, alimentata, sviluppata; può cambiare in meglio il corso degli eventi;

-       La competizione deve servire per far emergere i talenti e non per prevalere comunque;

-       Siamo strettamente connessi, al punto che se si muove una foglia fuori posto in Australia può generare uno tsunami a Gibilterra;

-       Gli abitanti di realtà “Patrimonio dell’Umanità” secondo l’Unesco, hanno lo stesso interesse a contenere l’aumento medio della temperatura sulla Terra entro i due gradi centigradi (2°C) rispetto al periodo pre-industriale, di quanti vivono nelle aree più neglette del pianeta;

-       Il vissuto delle persone, cioè la loro vita, è elemento importante per valutarne credibilità e affidabilità;

-       Siccome la crisi è di sistema, cioè generata da comportamenti sbagliati di una pluralità di persone operanti in molteplici situazioni, per uscirne bene bisogna capire quali sono e correggerli;

-       Si tratta di un diffuso lavorio democratico, che farà emergere leader coerenti con gli obiettivi che ci si dà e le modalità per raggiungerli, capaci di portarlo a sintesi risolutive in situazioni specifiche; che serviranno anche d’esempio laddove si sta ancora ricercando;

-       Porsi in sintonia con il respiro del Mondo, così unici come siamo, ed interagire con gli altri, fa scaturire contributi originali che nessuno può offrire in nostra vece, dando compiutezza agli esiti del lavoro comune.

Pensarci non costa. Correggere, migliorare, aggiungere si può. Provarci nel nostro quotidiano operare è possibile. Dai risultati si vedrà se è conveniente e giovevole.

 

 

 

 

21 dic 2011

Speciale elezioni amministrative astigiane 2012

Una simpatica signora astigiana del tempo andato, esortava, ad iniziare la campagna elettorale successiva, il giorno dopo le elezioni appena concluse. Come dire che la campagna elettorale era nelle cose che si fanno tutti i giorni, con accentuazioni e finalizzazioni particolari in corrispondenza delle elezioni, complice l’acuirsi dell’attenzione dei cittadini per i problemi di interesse generale.

Alla selezione dei candidati provvedevano i partiti, in particolare nelle realtà più consistenti; altrove vi concorreva e/o suppliva la notorietà personale dei candidati, il cui vissuto personale e la professionalità erano significativi elementi di legittimazione.

Nel nostro tempo si vanno affermando le elezioni primarie di partito e/o di coalizione, per designare i candidati.

La prossima primavera si terranno ad Asti ed in molti comuni della provincia, le elezioni amministrative (sindaci e consiglieri comunali).

Per scegliere il proprio candidato sindaco di Asti, il centrosinistra ha indetto le primarie che si terranno il 22 gennaio prossimo; potranno parteciparvi tutti i cittadini in possesso della tessera elettorale. Vi concorrono le seguenti persone, indicate dai partiti o liste di provenienza: Fabrizio Brignolo (Partito Democratico), Anna Bosia (Uniti per Asti), Alberto Pasta (Idv), Massimo Campaner (Sel).

Altre forze politiche e liste hanno già il candidato sindaco, individuato con modalità loro proprie: Mariangela Cotto (Noi per Asti), Giovanni Pensabene (Rifondazione), Gabriele Zangirolami (Movimento 5 stelle). Probabilmente se ne proporranno ancora.

Nelle primarie del 22 gennaio prossimo i cittadini potranno quindi indicare la persona che ritengono più adatta a rappresentare la coalizione di centrosinistra nelle elezioni del sindaco di Asti che si terranno nella primavera del 2012.

Le primarie rappresentano anche un’occasione importante per discutere della città e dei suoi problemi e di come i vari concorrenti sindaci intendono affrontarli. Tenendo anche conto della particolare, difficile situazione economico-finanziaria, del lavoro e delle attività produttive in cui ci troviamo; che richiederà al nuovo sindaco ed al consiglio comunale un di più di impegno, autorevolezza e capacità rispetto al passato.

Siccome poi ci sarà comunque bisogno della collaborazione di ulteriori intelligenze, competenze e disponibilità, le primarie contribuiscono a farle emergere così da poterne disporre all’occorrenza.

 

 

16 dic 2011

Russia, Siria, Duban

Russia.

Decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Mosca per chiedere legalità, chiarezza e provvedimenti contro il malaffare che alligna nella società. Si tratta di una protesta forte e civile che riguarda anche il partito di Putin, accusato di brogli nelle recenti elezioni della Duma (parlamento). Nonostante ciò, questo partito ha perso la maggioranza assoluta di cui disponeva. Ora per governare dovrà accordarsi con altre forze politiche, cedendo ad esse parte del potere che da tempo gestiva in solitudine.

Si è determinata quindi una situazione che, se non mette in discussione l’obiettivo si Putin di essere rieletto alla presidenza, lo costringe però a tenere conto del protagonismo dei cittadini e delle modalità con cui esso si manifesta: consapevole, coinvolgente, inclusivo e pacifico.

Siria.

La Lega Araba ha sanzionato le violenze e le uccisioni perpetrate dalla polizia e dall’esercito di Assad, nei confronti di cittadini che da mesi rivendicano libertà, giustizia, lavoro e dignitose condizioni di vita.

Anche la più vasta comunità internazionale ha espresso forte riprovazione e minacciato restrizioni economiche nei confronti del governo.

Il Paese è percorso da scioperi e manifestazioni. Sono in atto scontri armati tra militari lealisti e disertori. Complessivamente si parla di migliaia di morti, di decine di migliaia di persone incarcerate, vittime di violenze o che non danno notizie di sé.

Sono particolarmente attivi i giovani che non intravedono alcun futuro degno. E’ verosimile che non demorderanno fino a quando le loro istanze non troveranno ascolto ed accettabile soddisfazione.

Ad oggi sono pochi a ritenere che Assad sia in grado di riprendere il controllo della situazione e garantire l’incolumità dei cittadini e il libero esercizio dei loro diritti.

Duban (Sud-Africa).

La perseverante determinazione della signora Maite Nkoana-Mashabane, ministro degli esteri del Sud-Africa, ha ottenuto il voto finale unanime della 17^ Conferenza delle Parti che hanno sottoscritto la Convenzione Onu sui Cambiamenti del Clima, conclusasi all’alba dell’11 dicembre scorso a Duban.

Con questo voto tutti gli Stati del Mondo riconoscono praticamente che il cambiamento del clima esiste, che è grave e va assolutamente contrastato. Essi si impegnano quindi a stipulare entro il 2015, un accordo con gli atti concreti da compiere a partire dal 2020. L’accordo vincolerà gli stati firmatari a contenere entro due gradi centigradi (2° C) l’aumento della temperatura sulla Terra rispetto all’era pre-industriale.

Fin d’ora ciascun Stato deve perciò organizzarsi in modo da rispettare gli impegni assunti e le scadenze indicate.

A tutti l’augurio che le prossime Festività siano occasione di pace, solidarietà, giustizia.

 

 

 

 

12 dic 2011

PIL

Per essere considerato un Paese affidabile, l’Italia dovrebbe avere il Pil (Prodotto interno lordo, cioè quanto si produce in Italia in un anno) in crescita tra l’uno e il due per cento. Con il bilancio dello Stato in pareggio, cioè entrate e uscite che si equivalgono. E’ una qualità di vita accettabile per tutti.

Attualmente abbiamo il Pil che non cresce; un disavanzo del bilancio annuale – cioè maggiori spese rispetto alle entrate – del 4% circa; una qualità di vita oggettivamente inadeguata per il 15, 20% degli abitanti (famiglie monoreddito, pensionati al minimo o con meno di mille euro al mese, famiglie con disabili e/o anziani a carico; cassintegrati e senza lavoro, in particolare giovani). Inoltre siamo indebitati per oltre 1850 miliardi pari al 120% del Pil. Su questo debito paghiamo interessi per 85 miliardi l’anno.

In passato ci siamo già trovati in situazione analoga e la cura adottata fu semplice e facilona: svalutazione della lira anche del 20% e oltre; quindi pagavano soprattutto i redditi da lavoro a causa del minor potere d’acquisto di paghe e pensioni, ed i risparmiatori con la svalutazione del capitale investito.

Un modo subdolo che molti stentavano a capire, pur subendone le pesanti conseguenze.

Con l’ingresso nell’Italia nell’euro (anno 2001), questa pratica disdicevole e socialmente iniqua non è più possibile. Dobbiamo quindi comprendere le cause di questo malessere e porvi rimedio; con modi e tempi che facciano salva l’irrinunciabile condizione, di poter vivere in modo degno per noi stessi e per realizzare quanto serve per mettere a posto le cose.

I miliardi di euro che occorrono per avviare e portare a regime le operazioni necessarie, devono essere reperiti con tagli di spese superflue e chiedendoli soprattutto a quanti ne posseggono assai, e possono darli senza nocumento per il loro tenore di vita e per l’attività svolta.

La prosecuzione è compito di tutti, rimboccandoci fin d’ora le maniche.

 

 

 

 

Elezioni amministrative astigiane 2012

Una serata ben riuscita quella del 5 dicembre scorso presso l’ex sala consiliare di Asti, organizzata dalla rivista “Culture”, rappresentata da Laurana Lajolo che ne ha anche curato lo svolgimento.

All’inizio Giampiero Vigna ha ricordato Giorgio Platone, assessore all’urbanistica nella sua giunta negli anni ’70, recentemente scomparso. Evidenziandone personalità, competenze e lungimiranza, generosamente dispensate a servizio dei cittadini e nell’interesse della città.

A seguire, i candidati sindaci alle elezioni di primavera sono intervenuti in successione secondo l’ordine alfabetico, rispondendo a numerose domande su argomenti di interesse della città, poste dai cittadini che gremivano la sala.

Ad oggi essi sono: Fabrizio Brignolo (PD), Anna Bosia (Uniti per le frazioni), Alberto Pasta (Idv), Massimo Campaner (Sel), tutti consiglieri comunali uscenti, tra i quali con le elezioni primarie del 22 gennaio prossimo sarà scelto il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra; Mariangela Cotto (Uniti per Asti), Giovanni Pensabene (Rifondazione), Gabriele Zangirolami (Movimento 5 stelle). Il sindaco Giorgio Galvagno (Pdl) che si riproporrebbe, era assente per impegno sopravvenuto.

Si riportano alcuni degli argomenti trattati, con una sintesi delle risposte prevalenti:

-       Emergenza casa: proposte per affrontarla e per rimuovere le cause che la determinano;

-       Cultura: è essenziale per lo sviluppo ed è un proficuo investimento economico;

-       Asti e i giovani: rendere attraente la città perché vi rimangano ed operino;

-       Tangenziale sud – ovest (TSO): anche in versione ridotta (300 milioni)costa troppo;

-       Servizi per persone e famiglie: sono irrinunciabili e rappresentano elemento di equità sociale;

-       Macroarea TO, MI, GE: individuare il ruolo di Asti e redigere il nuovo Piano Regolatore con esso coerente;

-       Mobilità: realizzarla con modalità salubri, torna l’idea di utilizzare l’anello ferroviario come metropolitana, garantire servizi ferroviari adeguati;

-       Ruolo dei cittadini: iniziative di democrazia partecipata con il Comune reattivo e disponibile;

-       Territorio: investire in sicurezza e prevenzione nei confronti di dissesti ed esondazioni;

-       Centri commerciali: la città ne è ormai satura;

-       Lavoro, imprese, ripresa: fermare l’emorragia, invertire il trend, con sindaco, comune, istituzioni ed enti vari a fare squadra;

-       Parchi e sistema del verde: considerati risorsa vitale da curare e sviluppare;

-       Riconoscimento Unesco come “patrimonio dell’umanità” di territori a vite e relative aziende: ritenuto obiettivo importante dal punto di vista economico e stimolo per migliorare la qualità del prodotto e del contesto ambientale.

L’idea che i problemi che ci stanno di fronte possano trovare idonea soluzione solo se si mobilitano intelligenze e volontà diffuse, ha trovato positivo riscontro nel corso della serata.

 

 

 

 

6 dic 2011

Lucio e Giorgio

Lucio Magri classe 1932, ha deciso di farla finita con la vita; l’ha prostrato la solitudine dopo la morte della moglie.

Colto, brillante, appassionato, vitale, convincente; forse un po’ narciso. La politica come vita, a sinistra, comunista. Non c’era difficoltà con cui non si cimentasse, generoso e rigoroso: protagonista nella seconda metà del secolo scorso.

Viene ricordato soprattutto per aver fatto parte del gruppo dissidente nel Pci, poi espulso, che fondò “Il Manifesto”. Senza tentennamenti per la libertà e la democrazia con la politica; giustizia ed equità sociale secondo il principio: da ciascuno secondo le proprie possibilità, a ciascuno secondo i proprii bisogni. I partiti come supporto per realizzare questi obiettivi.

Gli dobbiamo tutti molto. L’accolga nel suo grembo la terra che ha amato.

 

Se n’è andato anche Giorgio Platone, illustre cittadino di Asti. Una vita per la scuola, assessore all’urbanistica in Comune negli anni ’70, poi consigliere. Fautore del Piano Regolatore lungimirante e di qualità, che ha disciplinato una fase importante di trasformazione della città; formatore del Personale per la sua applicazione.

Rigoroso nel maturare i propri convincimenti, paziente e determinato nel realizzarli. Integerrimo e di alto profilo il suo ruolo a servizio dei cittadini e del bene comune. Innata la propensione a coniugare competenza e politica, per realizzare migliori condizioni di vita per tutti a partire dai ceti più disagiati. Trovando a sinistra i partiti di riferimento – per lui il Pci – che incarnavano questi principi.

All’annuncio della sua scomparsa, dalla sala Pastrone del teatro Alfieri – gremita per un convegno sull’urbanistica – s’è levato spontaneo, un applauso memore e riconoscente.

 

 

 

 

2 dic 2011

Milan - Barcellona

La recente partita di calcio di Champions League Milan – Barcellona, vinta per 2 a 3 dagli spagnoli è stata un godimento per lo spettacolo e una lezione di vita.

Il Barcellona.

Una squadra che gioca divertendosi e divertendo ed in questo modo arriva al goal, e spesso alla vittoria. Le caratteristiche personali dei giocatori, tutti bravi, sono poste in risalto dal tipo di gioco praticato, nel quale le diversità concorrono in modo armonico. Ne risulta un insieme complementare e coeso, nel quale ciascuno esprime il meglio di sé e aiuta gli altri a fare altrettanto, essendone aiutato a sua volta: in modo normale, naturale, come vita. Dentro c’è egoismo, altruismo, generosità e tant’altro, ma in dosi tali da determinare equilibrio, consapevolezza, senso di responsabilità e convergenza tra i destini personali e quelli comuni. Non vorrei farla troppo grossa: si tratta di un gioco e tale rimane. Ma l’impressione è che siamo di fronte ad un fenomeno al quale concorrono cultura, solidarietà, stili di vita e il convincimento che per stare bene insieme sia meglio, non solo giocare, ma anche vivere così.

Il Milan.

Ha tenuto botta. Ma con evidente fatica, soprattutto per comprendere le caratteristiche basilari dell’antagonista, la sua filosofia. E ne ha fatto una questione di agonismo e di amor proprio, mettendocela tutta e finendo stremato. Ogni giocatore ha dato il meglio dal punto di visto fisico e sportivo, ma in ognuno c’era dell’altro che non è stato utilizzato, con scapito per l’efficacia del lavoro svolto.

Forse l’allenatore l’ha capito, ma lì per lì non ha certo potuto sopperire all’evidente divario rispetto agli avversari, posti nella condizione di utilizzare appieno le risorse di cui ciascuno disponeva, per fare di ogni gesto un atto vitale.

Ad un certo punto della partita si è avuta la sensazione che gli spettatori si rendessero conto dell’inanità dell’impegno profuso dai rossoneri, non tanto per l’esito numerico della contesa, quanto per la sostanza. Come se – paradossalmente – il risultato fosse indifferente a definire il vincitore sostanziale, tanto era palese la differenza qualitativa tra chi stava in campo.